Linate al Lambro, borgo millenario (parte I)

A cura della Fondazione Milano Policroma
Testo di Riccardo Tammaro

Vi sono toponimi che da un certo momento in poi restano indissolubilmente legati ad una realtà sopraggiunta, e rischiano così di perdere la memoria del passato; si pensi a Figino, con l'inceneritore, o a Nosedo, con il depuratore.
Un altro esempio è senz'altro Linate, il cui nome è associato da molti viaggiatori all'aeroporto, ignorando che si riferisca ad un borgo; come vedremo, inoltre, si tratta di un borgo millenario, che rivestì anche una certa importanza, tanto da divenire a un certo punto un Comune che vantava quasi 4000 abitanti.
Iniziamo allora ad esaminarne la storia, per poi visitarlo, così come si presenta ai giorni nostri, nel prossimo articolo.
L'esistenza di Linate risale probabilmente al tempo dei Romani, in quanto il borgo era posto a cavallo del Lambro, dove si trovava un guado, sulla strada consolare paullese. La prima testimonianza è però una pergamena risalente al 3 giugno 1150, e si tratta di una "Breve de sententia", un documento cioè che fa parte del Codice diplomatico della Lombardia medievale. Esso cita una controversia giudiziaria vertente per l'esercizio di diritti signorili nel territorio di Linate fra i germani Lorenzo e Pietro del fu Giovanni Omobene ed il comune del luogo (rappresentato da Bellone de Longaniana, Ambrogio Mulinarius e Pietro de Lemenno); il giudice e console di Milano, Robasacco, in concordia con i colleghi Amizone de Porta Romana, Giovanni de Rode, Ottone de la Sala, Guglielmo Scaccabarozzi, Enrico Paleario, Oberto de Orto e Girardo Cagapisto, sentenzia a favore del comune; e ciò in seguito all'esame delle testimonianze di Lanfranco Paucacullia, Guglielmo Samaxerius e Pietro Aquariolus.
Successivamente numerosi altri documenti si riferiscono a questa realtà, consentendo quindi di tratteggiarne la storia. Ad esempio negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di Milano fatti nel 1346” Linate risulta incluso nella pieve di Mezzate e viene elencato tra le località cui spetta la manutenzione della “strata da Linà” come ” el locho da Linà”.
Ma particolare rilevanza storica hanno i documenti che ci parlano di Linate nel XVIII e XIX secolo. Ad esempio dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 emerge che il comune era distinto fiscalmente in Linate superiore ed inferiore e che l’apparato amministrativo era costituito da un consiglio generale, formato dall’assemblea di tutti i capi di casa della comunità, e da sei ufficiali: console, sindaco, cancelliere, due fittabili e l’agente del Monastero di San Pietro in Gessate di Milano, “possessore di tutto Linate inferiore”. Segue la distribuzione delle responsabilità ai 6 ufficiali, e il loro rapporto con il vicino Comune di Milano.
Nel 1771 il comune contava 406 abitanti; ma nel 1798, con due leggi di ripartizione territoriale dei dipartimenti e di organizzazione del dipartimento dell’Olona, Linate superiore, che in precedenza risultava aggregato al Comune di Linate inferiore, viene indicato come comune autonomo, incluso nel dipartimento d’Olona; Linate inferiore invece fa parte dei distretto di Linate, contrassegnato con il numero 8, unitamente ai i seguenti comuni (toponimi che dovrebbero per lo più suonare familiari): Bolgiano, Briavacca, Casa nuova, Cassignanica, Chiaravalle, Foramagno, Lambrate, Limito, Morsenchio, Macconago, Mezzate, Nosedo, Novegro, Pantigliate, Peschiera, Poasco, Quinto Sole, Redecesio, Rodano, Rovagnasco, San Donato, San Gregorio Vecchio, Segrate, Trenzanesio, Tregarezzo, Vajano, Vigentino, Zelo.
Nel nuovo compartimento territoriale della Repubblica Cisalpina del 1801 (legge 23 fiorile anno IX), però, Linate superiore si trova unito a Linate inferiore a formare il comune di Linate superiore e inferiore, compreso nel distretto I del dipartimento d’Olona, con capoluogo Milano.
Abolito nel 1808 durante l'età napoleonica, venne ricostituito nel 1816 con la costituzione del Regno Lombardo-veneto, ma fu risoppresso nel 1841 e aggregato a Mezzate; nel 1916 la sede del comune di Mezzate fu spostata a Linate (dove il municipio, ricavato nella Cascina Castello, è tuttora visibile), ed il comune cambiò la denominazione da Mezzate a Linate al Lambro.
Come si vede quindi, amministrativamente il comune di Linate ebbe una vita alquanto movimentata, vita che si concluse nel XX secolo; dopo aver raggiunto nel 1921 il picco di 3941 abitanti, nel 1933 il comune di Linate al Lambro venne aggregato al comune di Peschiera Borromeo, di cui tuttora fa parte.
E fu proprio in quegli anni che il borgo, che aveva sempre avuto caratteristiche rurali, dovette rinunciare a numerose cascine (con conseguente trasferimento dei loro abitanti) a causa dalla costruzione dell'aeroporto, il cui ampliamento nel 1960 lo separerà ancor più dal capoluogo del comune, in quanto per raggiungere Peschiera Borromeo da Linate, essendo stata interrotta la Strada Paullese, occorrerà come ancor oggi accade percorrere la strada che costeggia da sud le piste d'atterraggio, lunga svariati chilometri.